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La protesi dentale: una soluzione per tornare a sorridere

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I consigli professionali della dottoressa Enrica Durval

La protesi dentale è uno dei tanti metodi in odontoiatria per sopperire alla mancanza di uno o più denti fino ad arrivare anche alla loro totale sostituzione.

Grazie all’uso degli impianti dentali è possibile realizzare protesi fisse che abbiano una resa più simile ai denti naturali oppure protesi rimovibili che però, a differenza delle comuni dentiere, hanno ottima stabilità e ritenzione mentre il paziente mangia, parla e ride e dovranno essere rimosse solo per le manovre di igiene orale domiciliare.

Inoltre, le protesi dentali fisse, possono essere impiantate sia per denti singoli che per intere arcate, con il grosso vantaggio di poter eseguire un impianto a carico immediato, cioè il posizionamento di un impianto in una sola seduta applicando subito la protesi provvisoria fissa.

In tal modo al paziente non mancherà mai nemmeno un dente, non dovrà usare protesi dentali mobili in attesa della osteointegrazione degli impianti e non rinuncerà al comfort della vita quotidiana.

Le tipologie di protesi dentali

Esistono diversi tipi di protesi dentali e ognuno di essi risponde ad una specifica esigenza del paziente o a una condizione più o meno grave di edentulia. Le tipologie di protesi dentali si possono suddividere come segue:

Le protesi fisse

La protesi fissa ha lo scopo di sostituire un dente o un elemento dentario, in maniera definitiva mediante l’installazione di un manufatto stabile che viene cementato su dei pilastri di sostegno.

Tali protesi possono essere formate da diversi elementi che rispondono a diverse esigenze:

  • Faccette estetiche: si tratta di lamine di ceramica che vengono posizionate sui denti per modificare la forma o il colore migliorandone l’aspetto
  • Corone dentali: sono come dei cappucci o delle capsule che vengono poste sopra un dente che si è rotto o che è stato compromesso da carie o terapie
  • Ponti: con un ponte si possono restaurare elementi dentali compromessi oppure sostituire uno o più denti mancanti in maniera definitiva affiancandoli ai denti naturali

Le protesi mobili

Le protesi mobili sono manufatti volti a sostituire intere arcate dentali o una parte di esse. Il paziente le può rimuovere per effettuare le operazioni di igiene e pulizia quotidiana.

Le protesi mobili possono essere di due tipi:

  • Parziali: sostituiscono solo una parte dell’arcata dentale e sono attaccate ad essa tramite ganci metallici che ne migliorano la stabilità. La struttura che la compone viene chiamata scheletrato;
  • Totali: comunemente denominate dentiere, sono protesi in resina che sostituiscono l’intera arcata in mancanza di elementi come denti e radici naturali. Queste protesi poggiano direttamente sull’osso e sulle mucose e richiedono riadattamenti periodici da parte del dentista. Tuttavia sono da considerarsi delle soluzioni economiche ed efficaci per ripristinare tutte le funzioni del cavo orale e restituirne l’aspetto estetico.

Le protesi combinate

Questa tipologia viene definita protesi combinata perchè è fissata da dispositivi di aggancio che ne stabilizzano la posizione sull’arcata, ma è ugualmente rimovibile. Inoltre se ne può aumentare la stabilità nel tempo attraverso interventi non invasivi, che si possono effettuare anche sui pazienti più anziani o affetti da altre patologie.

Le protesi su impianti fissi

Questa tecnica prevede l’inserimento di pilastri di sostegno in titanio all’interno dell’osso della mandibola. Su di essi viene poi installata la protesi fissa che assicura una corretta riabilitazione delle funzioni di masticazione, oltre che dell’aspetto estetico. Per questo motivo si definiscono “protesi fisse su impianti”.

Le protesi avvitate o cementate

A seconda delle esigenze del paziente, la protesi può essere avvitata o cementata. Sono entrambi sistemi efficaci e che garantiscono la rimovibilità dell’impianto grazie alle microviti o alla cementazione provvisoria.

Le condizioni necessarie per poter mettere una protesi dentale

La condizione fondamentale per poter posizionare un impianto dentale è la sufficiente presenza di osso per accogliere l’impianto di lunghezza adeguata.

L’età non è quindi assolutamente un fattore sfavorevole soprattutto perché oggi, grazie alla diffusione della prevenzione odontoiatrica, la mancanza totale dei denti (definita edentulia totale), inizia a manifestarsi solo nei pazienti sopra i 65 anni, per cui oggi è molto più difficile perdere i denti.

Tuttavia, esistono alcune condizioni di salute sfavorevoli per la buona riuscita degli impianti dentali:

  • Il diabete giovanile;
  • L’uso di farmaci bifosfonati, che vengono assunti dai pazienti affetti da osteoporosi, o l’assunzione di farmaci immunosoppressori;
  • Il fumo;
  • Il bruxismo.

Infine, i pazienti cardiopatici o che assumono farmaci anticoagulanti, possono ricevere impianti solo dopo aver consultato il proprio cardiologo.

 

 

Quanto tempo dura una protesi dentale?

La durata degli impianti è strettamente legata all’impegno del paziente nel seguire le istruzioni di igiene domiciliare e nel fare le visite di controllo suggerite dall’odontoiatra. Un’infezione che colpisce l’impianto dentale, definita perimplantite, non sempre porta alla perdita dell’impianto stesso se trattata precocemente e nel modo corretto.

Quando però il trattamento di recupero non funziona o non è applicabile, è possibile rimuovere l’impianto con una semplice anestesia locale posizionandone uno nuovo in altra sede o nella medesima sede a guarigione avvenuta (dopo circa 2 mesi). Questo trattamento non comporta dolore o ulteriori problemi per il paziente.

In quali casi è necessario un impianto dentale?

Il principale motivo per cui si rende necessario ricorrere alle protesi dentali è la caduta dei denti che può essere originata da diverse cause:

  • La causa principale è la carie, specialmente se lasciata libera di attaccare il dente per tempi lunghi
  • La malattia parodontale (comunemente chiamata piorrea), cioè un’infezione che colpisce l’osso facendo sì che il dente perda il proprio supporto ed inizi a muoversi, rendendo quindi necessaria un’eventuale estrazione
  • Le cattive abitudini di igiene orale

Infine è fondamentale la prevenzione che si basa su visite di controllo semestrali o annuali, associate a sedute di igiene orale professionale con consulenze dettagliate da parte dell’odontoiatra, per istruire il paziente ad una corretta cura del cavo orale.