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Impianto dentale, tutto ciò che devi sapere per ritrovare il sorriso

Tempo di lettura 4 min.

Cos'è un impianto dentale e a cosa serve?

Il compito di ogni impianto dentale è quello di sostituire uno o più denti mancanti, per ripristinare una dentatura completa e prevenire le numerose problematiche che si verificherebbero in sua assenza. Non sostituire tempestivamente un dente può infatti causare dizione alterata, riassorbimento osseo, difficoltà nella digestione, cefalee e problemi posturali.

Gli impianti dentali fissi sono composti da:

  • Una vite in titanio che viene impiantata nell’osso mandibolare o mascellare
  • Un abutment o moncone che viene installato sulla sommità della vite
  • Una corona o protesi dentale vera e propria, ossia il dente artificiale che si unisce al moncone, andando a sostituire il dente mancante.

Tecniche di implantologia dentale

Esistono due principali tecniche di implantologia, che variano l’una dall’altra per le condizioni in cui possono essere adottate e per i tempi di funzionalizzazione dell’impianto.

  1. Implantologia a carico immediato
    Se l’osso sul quale si andrà a innestare l’impianto è di buona qualità, l’odontoiatra potrà scegliere di optare per questa tecnica, che permette di inserire l’impianto se completo con moncone e corona nell’arco di 24 ore.
  2. Implantologia a carico differito
    L’intervento a carico immediato non è però possibile in tutti i casi. Se infatti un paziente si rivolge al dentista dopo essere rimasto a lungo senza uno o più denti, è probabile che il suo osso gengivale si sia riassorbito e sia quindi privo del volume sufficiente a inserire l’impianto. Per completare l’installazione servono quindi due momenti diversi affinché, nel tempo che li separa, l’impianto possa integrarsi nell’osso, garantendo la stabilità necessaria a montare la protesi permanente.

Quali sono le fasi del trattamento?

Come visto, se per quanto riguarda la scelta del carico immediato l’intervento è uno solo e la funzionalizzazione dell’impianto avviene in appena 24 ore, l’implantologia a carico differito richiede invece due interventi, a distanza di 3/6 mesi l’uno dall’altro; l’intervallo di tempo varia a seconda dell’osso su cui viene installato l’impianto: quello mascellare, più morbido, richiede un tempo maggiore, mentre l’osso mandibolare permette un’integrazione più rapida.

La prima fase è dedicata al posizionamento di un impianto dentale provvisorio durante il quale, l’impianto viene lasciato ad osteointegrarsi sotto la gengiva.

C’è un’età oltre la quale l’implantologia è sconsigliata?

Mentre è consigliabile non inserire mai un impianto al di sotto dei 18 anni d’età a causa delle modificazioni ossee a cui si è soggetti durante il periodo della crescita, non esistono limiti massimi d’età per inserire un impianto. Come uniche condizioni servono un osso sufficientemente saldo (mascellare o mandibolare, a seconda di dove è richiesto l’impianto), una normale capacità di guarigione dalle ferite, e uno stato di salute adeguato del paziente.

La letteratura medica annovera molte operazioni perfettamente riuscite anche in pazienti di oltre 90 anni.

Quanto ci vuole per guarire?

Considerando quanto detto in precedenza, risulta naturale che la convalescenza vari a seconda della densità dell’osso in cui si è inserito l’impianto, dall’età del paziente e, soprattutto, del tipo di tecnica adottata per l’intervento.

Nel caso di implantologia a carico differito, la fase di stabilizzazione è determinante: in un periodo che va dai 3 a un massimo di 12 mesi, l’impianto dovrà integrarsi bene con l’osso affinché sia sufficientemente saldo per ospitare le protesi fisse. Naturalmente, se si è potuta adottare la tecnica del carico immediato, i tempi di recupero si accorciano drasticamente e il paziente può tornare dopo poco tempo a mangiare normalmente.

Inserire un impianto dentale è doloroso?

Di per sé, l’inserimento di un impianto è rapido e completamente indolore, dal momento che viene effettuato mediante anestesia locale o talvolta in sedazione cosciente.

Per quanto riguarda il decorso, è piuttosto comune che si manifestino edemi o gonfiore, ma nel complesso il post-operatorio dell’inserimento di un impianto non presenta dolori intensi e può essere gestito serenamente con l’impiego di normali analgesici e antinfiammatori.

Convalescenza e alimentazione

Per quanto riguarda la convalescenza, è consigliabile seguire una dieta a base di cibi freddi e morbidi o liquidi per almeno una settimana: yogurt, gelati, vellutate e centrifughe permettono di non sottoporre l’impianto a sforzi eccessivi fin da subito. Naturalmente è fortemente sconsigliato il fumo, che, in virtù del suo calore, irrita le gengive e può rallentare o compromettere la guarigione. D’altra parte, nemmeno lo sport è indicato nelle prime 48 ore o, nel caso dell’inserimento di più impianti, nella prima settimana dall’operazione.

Percentuale di successo

L’innovazione medica e, nello specifico, le nuove tecnologie odontoiatriche, oggi hanno permesso di raggiungere una percentuale di successo del 95/98% per quanto riguarda l’inserimento di un impianto dentale.

La percentuale sale intorno al 99% se si prendono in considerazione solo gli impianti inseriti nella mandibola. Come si può vedere, dunque, i rischi di “rigetto” dell’impianto sono minimi. È importante tuttavia tenere conto che, per durare nel tempo, anche un impianto artificiale richiede una attenta e costante manutenzione, mediante l’adozione di una meticolosa routine di igiene orale e di controlli regolari dal dentista.

Quanto costa un impianto dentale?

I costi di un impianto dentale variano a seconda della situazione clinica del paziente e dei materiali impiegati. Va considerato che l’implantologia, se effettuata da professionisti seri e competenti e con materiali di qualità al fine di garantire all’impianto longevità e sicurezza, prevede spese “vive” importanti, da quelle relative alla realizzazione della protesi a quelle dell’anestesia, passando per una chirurgia che richiede esperienza e preparazione.

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Dott. Samuele Baruch
Chief Procurement & Safety Officer, Direttore Medico Scientifico, Co-Founder gruppo DentalPro