Estrazione dentale semplice e complessa

L’estrazione dentale è un intervento che prevede la rimozione di un dente dall’alveolo, ovvero la cavità ossea in cui risiede.

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In cosa consiste l’estrazione di un dente?

L’estrazione dentale, nota anche come avulsione dentale, è una procedura odontoiatrica in cui un dente viene rimosso dalla sua sede naturale all’interno dell’osso mascellare o mandibolare.

  • Questo intervento viene eseguito da un dentista , solitamente come ultima opzione, quando il dente non può essere salvato attraverso altri trattamenti conservativi (come otturazione, devitalizzazione o apicectomia) e la permanenza nella sua sede naturale comporterebbe problemi maggiori.
  • In alcuni casi viene effettuato per motivi strategici, allorché il dente ostacola la realizzazione di un progetto riabilitativo protesico o ancora per cause ortodontiche, per favorire la risoluzione di una malocclusione.
  • Nel caso dei terzi molari (denti del giudizio), invece, si può procedere all’estrazione a fini preventivi anche in assenza di infezioni in atto o di patologie pregresse.

Quando è necessaria l’estrazione di un dente?

  1. Carie profonde
  2. Pulpiti
  3. Ascessi dentali
  4. Granuloma
  5. Cisti dentali
  6. Denti scheggiati
  7. Piorrea avanzata
  8. Affollamento dentale
  9. Inclusione dentale
  10. Chemio-radioterapie
  11. Mancata caduta dei denti decidui

L’estrazione di un dente provoca dolore?

L’intervento di estrazione dentale, in generale, non è particolarmente doloroso.

Il paziente può avvertire una sensazione di pressione o trazione in corrispondenza del dente interessato ma, operando in regime di anestesia locale, le sensazioni sono comunque mitigate.
Qualora, invece, si dovesse percepire dolore durante l’intervento, è consigliato segnalarlo al dentista che sta effettuando l’operazione.

A seguito dell’intervento, è normale avvertire dolore in corrispondenza della sede operata per alcuni giorni ed è possibile che si verifichino fenomeni di sanguinamento nelle 24 ore successive all’estrazione. Previa prescrizione medica, è possibile alleviare il dolore assumendo farmaci antidolorifici.

Cos’è l’estrazione semplice di un dente

L’estrazione semplice è il più comune intervento di avulsione dentale. Viene eseguita su un dente ben visibile, completamente erotto attraverso la gengiva e facilmente accessibile. Questa operazione generalmente viene effettuata in anestesia locale.
Dopo aver anestetizzato il paziente, l’odontoiatra utilizza prima uno strumento chiamato “leva” per lussare il dente ed in seguito una pinza per rimuoverlo, esercitando una pressione che può essere più o meno intensa. A questo punto il dentista verifica che non rimangano residui radicolari o frammenti, pulisce l’alveolo e, se necessario, applica punti di sutura.

Cos’è l’estrazione complessa di un dente

L’estrazione chirurgica (detta anche estrazione complessa), invece, è un intervento più articolato che viene praticato su radici o denti inclusi nell’osso totalmente od in parte oppure non facilmente accessibili, perché ricoperti dalla gengiva o dall’osso. Viene generalmente eseguito in anestesia locale ma in taluni casi si effettua in sedazione cosciente o in anestesia generale.
Questo tipo di intervento richiede l’incisione della gengiva per aprire un varco attraverso il quale accedere al dente. Nei casi più complessi, può rendersi necessaria anche la rimozione di alcuni frammenti di osso presenti intorno al dente.

Differenze tra estrazione dentale semplice e complessa

Sia l’estrazione dentale semplice che quella complessa rientrano nel novero degli interventi chirurgici.
A variare è la durata dell’operazione, solitamente più lunga per un intervento di estrazione dentale complessa. In molti casi, può variare anche il tipo di anestesia effettuata: oltre alle anestesie locali e generali, è possibile proporre ai pazienti anche la tecnica della sedazione cosciente. Cambiano anche i tempi di recupero, solitamente più rapidi in caso di estrazione semplice: in tal caso il paziente può riprendere le normali attività già il giorno successivo, seguendo le istruzioni del dentista. Non ultimo sono differenti le possibili complicanze post intervento.

Postumi dell’estrazione dentale: cosa fare (e non fare) dopo l’avulsione dentale

Dopo l’intervento, è fondamentale seguire le indicazioni post-operatorie per favorire una corretta guarigione.
Tra i rischi di complicanze post-intervento c’è l’insorgere di infezioni. In casi del genere, è possibile che vengano prescritti degli antibiotici che potrebbero essere assunti sia preventivamente, quindi nei giorni che precedono l’intervento, sia nell’immediatezza dello stesso, ovvero nei giorni successivi.
Nel periodo che segue l’intervento è importante che i pazienti si attengano alle prescrizioni mediche per quanto riguarda l’assunzione di farmaci antidolorifici o (eventualmente) antibiotici.
Inoltre, si rivela fondamentale osservare un’adeguata igiene orale, prediligendo l’utilizzo di uno spazzolino a setole morbide ed effettuando la pulizia del cavo orale dopo ogni pasto. Utile può essere anche l’utilizzo di collutori,
Sul versante alimentare è consigliato assumere cibi molto morbidi o addirittura liquidi, come ad esempio minestre e frullati. Evitare cibi duri, troppo freddi o troppo caldi, così come l’assunzione di bevande alcoliche e fumo.