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La parodontite: cause, sintomi e trattamenti

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Cos'è la parodontite

La parodontite, conosciuta anche con il termine piorrea, è una malattia infettiva batterica che interessa e danneggia le strutture che sostengono i denti nell’osso. La parodontite emerge al presentarsi di uno stato particolarmente grave e avanzato di gengivite, preceduto solitamente da sintomi quali sanguinamento gengivale e dolore alla parte interessata. Se non curate, le malattie parodontali possono portare anche a conseguenze molto severe come la perdita dei denti.

Cause della parodontite

Tra le principali cause ci sono dei fattori ereditari o di familiarità. Spesso, infatti, la parodontite si riscontra in pazienti i cui genitori hanno perso i denti in giovane età. In Italia, i pazienti maggiormente colpiti da parodontite presentano un’età compresa tra 30 e 35 anni.

Oltre al fattore ereditario, ulteriori cause della parodontite sono da ricercarsi nella scarsa igiene orale, nella poca tempestività nell’intraprendere un trattamento curativo e il fumo.

Come si sviluppa la parodontite

Quando un eccesso di tartaro e placca si accumula sotto la gengiva può nascere un’infiammazione del legamento parodontale, un legamento quasi invisibile che unisce dente e osso.

Successivamente, a causa di meccanismi immunitari che provocano la distruzione di questo legamento, si crea quella che viene definita una tasca parodontale (impropriamente detta “sacca”) che col tempo arriva fino alla base del dente generando infine un ascesso parodontale.

A quel punto la gengiva inizia a gonfiarsi e a provocare dolore, il dente si muove moltissimo e diventa necessaria la sua rimozione.

Sintomi della parodontite

Come detto, la parodontite è generalmente preceduta dall’infiammazione della gengiva che progredendo degenera appunto in parodontite o piorrea. Questa condizione dovrebbe già rappresentare un importante campanello d’allarme.

Ulteriori sintomi per determinare il rischio di parodontite sono:

  • Gengive sanguinanti;
  • Mobilità di uno o più denti;
  • Ascesso gengivale;
  • Alito cattivo;
  • Cambiamenti insoliti nella colorazione delle gengive.

Vi sono anche dei sintomi più gravi che si manifestano ad uno stadio più avanzato della parodontite, quali:

  • Dolore ai denti e alle gengive;
  • Sanguinamento grave;
  • Recessione gengivale in cui diventano visibili le radici dei denti;
  • Mobilità dentale più marcata.

È importante sottolineare che, nelle persone che fumano, il sanguinamento può essere assente poiché tra le conseguenze del fumo vi è anche una riduzione dell’apporto vascolare.

Che ci sia sanguinamento o meno, si potrebbe riscontrare anche una minima mobilità dentale o una perdita (o recessione) di gengiva. Anche in questo caso però è doveroso fare una precisazione per meglio determinare i sintomi della parodontite: non sempre questo sintomo determina il palesarsi di una patologia poiché, a volte, il ritirarsi della gengiva può essere causato da uno spazzolamento troppo aggressivo.

La miglior cosa da fare per una corretta diagnosi della parodontite è una visita dall’odontoiatra che con una sonda parodontale proverà a verificarne la presenza e l’eventuale entità della patologia.

 

Prevenzione e cura della parodontite

La prevenzione della parodontite passa necessariamente per una corretta e costante igiene orale.

È molto importante non sottovalutare le malattie parodontali in quanto queste tendono a cronicizzarsi se non curate in modo efficace. Ai pazienti che hanno manifestato in passato episodi di parodontite, si consiglia di eseguire  controlli professionali periodici più frequenti rispetto ad un paziente che non ha questa malattia.

Come curare la parodontite

Se le tasche parodontali non sono molto profonde (fino a 4-5 millimetri) sono sufficienti 4-5 sedute di levigatura, ossia trattamenti di pulizia dentale sotto-gengivali e in anestesia locale. Così facendo, il tartaro verrà rimosso da sotto la gengiva.

Se invece le tasche parodontali sono più profonde, la soluzione migliore è la chirurgia: in tal caso si effettuano degli interventi durante i quali viene aperta la gengiva per essere ripulita dal tartaro e dal tessuto di granulazione che si era formato al posto del parodonto.

Al termine degli interventi, se saranno presenti dei marcati difetti strutturali, si potranno fare delle ricostruzioni di osso. Qualora invece i denti fossero compromessi, dovranno essere estratti.