
Dott. Clivio Alberto
Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria, specialista in Ortognatodonzia, perfezionato in Ortodonzia Intercettiva, Direttore Medico Scientifico di Ortodonzia dell’area centro-nord di DentalPro.
Ciao, sono il dottor Alberto Clivio, odontoiatra con 40 anni di esperienza dedicati a migliorare la salute orale dei miei pazienti. Mi piace rispondere alle diverse domande che mi vengono poste ogni giorno dai miei pazienti. Una delle richieste più comuni che ricevo è: “Come rinforzare i denti che si muovono?”.
Sentire un dente instabile può essere preoccupante, e capisco bene il desiderio di sapere cosa fare per affrontare questa situazione. In questo articolo voglio condividere con voi alcune informazioni utili, basate sulla mia esperienza, per capire meglio quali sono le possibili cause e i rimedi alla mobilità dentale.
La risposta è sì, ma solo fino a un certo punto. I denti non sono blocchi di cemento incastrati nella mascella: sono ancorati all’osso da un sistema di legamenti e tessuti, chiamato parodonto, che permette un piccolo movimento naturale. Questo lieve “gioco” è utile per distribuire la pressione quando mastichiamo o parliamo. Tuttavia, se il movimento diventa più evidente o ti accorgi che i denti che si muovono non tornano nella loro posizione, potrebbe essere il segnale di una patologia. In questi casi, una visita dal dentista è il modo migliore per fare chiarezza.
Per capire se rientri nella norma, prova a osservare i tuoi denti allo specchio o a toccarli delicatamente con un dito pulito. Una leggera oscillazione è fisiologica, ma se senti che un dente che si muove è chiaramente instabile o accompagnato da fastidi, è meglio non ignorarlo. Spesso i pazienti mi raccontano di aver notato questo problema per la prima volta mentre mangiavano o lavavano i denti. Non c’è bisogno di allarmarsi subito, ma è un segnale da tenere sotto controllo.
Le cause della mobilità dentale possono essere diverse, e non sempre sono gravi. Una delle più comuni è la parodontite, un’infiammazione cronica delle gengive che, se non trattata, può danneggiare i tessuti che sostengono i denti. Questa condizione spesso si manifesta con gengive arrossate, sanguinamento durante lo spazzolamento o persino alitosi. Un’altra possibilità è un trauma, come una caduta o un colpo accidentale, che può aver allentato il dente. Anche abitudini come digrignare i denti di notte o una scarsa igiene orale, che porta all’accumulo di placca e tartaro, possono contribuire al problema.
Non dimentichiamo che anche lo stile di vita gioca un ruolo. I miei pazienti fumatori, per esempio, spesso hanno gengive più fragili, perché il fumo rallenta la circolazione e la capacità di guarigione dei tessuti. Allo stesso modo, una dieta povera di nutrienti essenziali, come calcio e vitamina D, può influire sulla solidità dell’osso che circonda i denti. Identificare la causa è fondamentale per decidere come intervenire.
Cosa fare, dunque, quando ci si accorge che un dente si muove in modo anomalo? La prima cosa che consiglio è di mantenere la calma: non sempre un dente instabile è sinonimo di un problema irreparabile. Tuttavia, è importante agire con prudenza. Evita di masticare cibi duri o appiccicosi con il dente interessato e non provare a “rimetterlo a posto” con le dita o la lingua, perché potresti peggiorare la situazione. Lava i denti con uno spazzolino a setole morbide e usa il filo interdentale con delicatezza per tenere la zona pulita. Poi, contattami il prima possibile: una visita in studio mi permette di valutare la stabilità del dente e capire se serve un intervento.
Molti pazienti tendono a rimandare, pensando che il problema si risolva da solo. Purtroppo, non è così: un dente che si muove potrebbe essere il campanello d’allarme di un’infiammazione in corso o di un danno che, se trascurato, rischia di aggravarsi. Più aspetti, più diventa difficile stabilizzarlo. Per questo, il mio consiglio è sempre di non sottovalutare il segnale e di parlarne con il tuo dentista.
Non esistono rimedi fai-da-te che possano risolvere il problema in modo definitivo, ma ci sono opzioni che possiamo valutare insieme in studio. Una delle più comuni è la pulizia professionale, o curettage, che elimina placca e tartaro dalle tasche gengivali, favorendo il recupero dei tessuti. Se il dente è ancora stabile ma leggermente mobile, questa pratica può ridurre l’instabilità. In alcuni casi, possiamo anche considerare lo splintaggio: si tratta di unire il dente che si muove a quelli vicini con un filo o una resina speciale, per dargli più supporto. Ovviamente, sarà il dentista a decidere se è una strada percorribile per te.
Oltre alle soluzioni professionali, ci sono piccoli accorgimenti quotidiani che possono fare la differenza. Una dieta equilibrata, con alimenti ricchi di calcio (come latte, yogurt o mandorle) e vitamina D (presente nel pesce o prodotta con l’esposizione al sole), sostiene la salute di ossa e gengive. Anche smettere di fumare è un passo importante, perché il tabacco peggiora l’infiammazione gengivale. Questi non sono rimedi risolutivi, ma ottimi alleati per la prevenzione.
Parlando di prevenzione, è uno degli aspetti su cui insisto di più con i miei pazienti. Per rinforzare i denti che si muovono e mantenerli sani più a lungo, l’igiene orale è il primo passo. Spazzola i denti due volte al giorno per almeno due minuti, usando un dentifricio al fluoro, e non dimenticare il filo interdentale per rimuovere i residui tra i denti. Un collutorio può essere un valido aiuto per ridurre i batteri nella bocca. Inoltre, consiglio una visita dal dentista ogni sei mesi: una detartrasi periodica elimina il tartaro che lo spazzolino non riesce a rimuovere e aiuta a mantenere il parodonto in salute.
Anche il modo in cui mangi può influire. Evita di mordere cibi troppo duri, come noci o croste di pane, soprattutto se hai già un dente che si muove. Preferisci alimenti morbidi e nutrienti, come frutta cotta o verdure al vapore, per non stressare i denti. Questi accorgimenti non bloccano la mobilità da soli, ma contribuiscono a creare un ambiente più sano per la tua bocca.
“Quando devo preoccuparmi per un dente che si muove?” è un’altra domanda che mi sento rivolgere spesso. Ci sono alcuni segnali che meritano attenzione immediata: se il dente è molto mobile, se provi dolore, se le gengive sono gonfie o sanguinano, o se noti un ascesso (una piccola pallina di pus vicino al dente). Anche un dente che si muove dopo un colpo forte, come una caduta o un incidente sportivo, richiede un controllo rapido. Non significa che sia sempre un’emergenza, ma questi sintomi indicano che qualcosa potrebbe non andare e che è meglio non aspettare.
A volte i pazienti mi dicono: “Non fa male, quindi non mi preoccupo”. Eppure, la mancanza di dolore non è sempre una buona notizia: un dente che si muove senza fastidio potrebbe essere il segnale di un problema avanzato al parodonto. Per questo, ti invito a non sottovalutare il tuo istinto: se qualcosa ti sembra strano, parlane con il tuo dentista.
In studio, il mio obiettivo è sempre trovare la soluzione più adatta a ogni paziente. Per i denti che si muovono, possiamo valutare diverse strade. La pulizia profonda delle gengive è spesso il primo passo per ridurre l’infiammazione e stabilizzare i denti. Se la mobilità è lieve, questo può già fare una grande differenza. Nei casi più complessi, lo splintaggio può essere un’opzione: unendo i denti mobili a quelli vicini, si crea una struttura più solida. Quando invece il danno al parodonto è più serio, possiamo lavorare con una terapia conservativa per preservare i denti il più possibile. Non c’è una formula magica: tutto dipende dalla tua situazione specifica, e sarà il dentista a guidarti verso la scelta migliore.
Una cosa che dico sempre è che il successo dipende anche da te. Dopo un trattamento, seguire i miei consigli – come mantenere una buona igiene o evitare abitudini dannose – è fondamentale per proteggere i risultati. Io posso offrirti gli strumenti, ma il tuo impegno quotidiano è quello che fa la differenza.
Spero che questi consigli ti abbiano aiutato a capire meglio come rinforzare i denti che si muovono e cosa fare se noti un dente instabile. La salute della tua bocca è importante, e non c’è niente di più bello di un sorriso che ti fa sentire a tuo agio.
Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria, specialista in Ortognatodonzia, perfezionato in Ortodonzia Intercettiva, Direttore Medico Scientifico di Ortodonzia dell’area centro-nord di DentalPro.
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