- Arrossamento e gonfiore della gengiva intorno all’impianto: la gengiva cambia il suo aspetto e spesso si presenta più arrossata e gonfia;
- Sanguinamento quando vi spazzolate i denti e passate il filo interdentale;
- Dolore o fastidio durante la masticazione;
Perimplantite: i sintomi iniziali da non sottovalutare
Spesso i sintomi iniziali della perimplantite sono lievi e possono passare inosservati. Ad esempio, un leggero sanguinamento o un po’ di arrossamento possono sembrare normali, ma non lo sono. Questa fase iniziale, chiamata mucosite, è ancora reversibile con una buona igiene orale e una pulizia professionale. Alcuni pazienti mi hanno raccontato di aver ignorato questi segnali, pensando che “passassero da soli”. Purtroppo, se non si interviene, la mucosite può evolvere in perimplantite, con conseguenze più serie. Se notate uno di questi sintomi, non aspettate per una visita dentistica. Ogni situazione è diversa, e solo una visita specialistica può confermare se si tratta di infezione all’impianto dentale o di un problema meno grave.
In linea generale (andrebbe poi analizzato e valutato ogni singolo paziente) consiglio una seduta di igiene professionale ogni 6 mesi, in modo anche da poter controllare e valutare la salute dell’impianto (sondaggio dell’impianto ed eventualmente esami radiografici di controllo).
Perimplantite: come si cura?
Quando un paziente mi chiede: “Dottore, come si cura la perimplantite?”, la mia risposta è sempre la stessa: dipende dalla gravità dell’infezione e dalle condizioni della vostra bocca. La cura della perimplantite può variare da trattamenti semplici a interventi più complessi, ma l’obiettivo è sempre eliminare i batteri e preservare l’impianto. Ecco le principali strategie:
Pulizia professionale e igiene orale
Se la perimplantite è in fase iniziale (mucosite), una pulizia approfondita in studio può fare la differenza. L’igienista dentale rimuove placca e tartaro attorno all’impianto, riducendo l’infiammazione. A casa, vi consiglio di usare spazzolini interdentali, scovolini e filo interdentale per pulire gli spazi difficili da raggiungere. Una buona igiene orale è la vostra prima difesa!
Terapia antibiotica
In alcuni casi, il dentista può prescrivere antibiotici, come amoxicillina o metronidazolo, per combattere l’infezione in fase acuta all’impianto dentale. Questi farmaci sono scelti in base alla situazione specifica e devono essere assunti solo sotto controllo medico. Non fate mai autodiagnosi: ciò che funziona per un paziente potrebbe non essere adatto a voi.
Trattamenti laser o chirurgici
Si possono utilizzare trattamenti come il laser per disinfettare la zona o interventi chirurgici per rimuovere i tessuti infetti e, se possibile, rigenerare l’osso perduto. In casi estremi, se l’impianto è troppo compromesso, potrebbe essere necessario rimuoverlo e, dopo la guarigione, valutare un nuovo impianto. Ogni trattamento è personalizzato, quindi è fondamentale una valutazione dal dentista per capire come curare un’infezione ai denti causata da un impianto nel vostro caso specifico.
Come prevenire la perimplantite: i miei consigli
Prevenire è sempre meglio che curare, e questa è una delle frasi che ripeto più spesso ai miei pazienti. Ecco alcuni accorgimenti per ridurre il rischio di perimplantite:
- Igiene orale rigorosa: lavate i denti almeno due volte al giorno, usate il filo interdentale o gli scovolini sono le armi più importanti che avete: in alcuni casi potete associare anche un collutorio antisettico ad ampio spettro;
- Visite regolari dal dentista: una pulizia professionale ogni 6 mesi (per alcuni pazienti anche ogni 4 mesi) e controlli periodici possono individuare i problemi prima che peggiorino;
- Smettere di fumare: il fumo aumenta il rischio di infezioni e rallenta la guarigione;
- Gestire condizioni mediche: se soffrite di diabete o altre patologie, tenetele sotto controllo, perché possono influire sulla salute degli impianti.