Che cos’è un apparecchio ortodontico con baffo
Ti è mai capitato di sentire parlare di un “apparecchio ortodontico con baffo” e di chiederti di cosa si tratti?
Questo dispositivo, noto anche come trazione extraorale (TEO), è un dispositivo che si usa per raddrizzare i denti o correggere la posizione delle mascelle. La sua particolarità? Ha una parte che si collega all’esterno della bocca, spesso con una fascia che poggia sulla nuca o sulla testa. Questa struttura esterna, che ricorda un po’ dei “baffi” metallici (da qui il nome), serve a esercitare una forza aggiuntiva sui denti o sulle ossa della mascella. È composto da attacchi interni, fissati ai denti, e da un arco che si collega alla fascia esterna. Insomma, non è discreto, ma il suo compito è ben preciso. Oggi non è più così diffuso come una volta, ma resta una scelta valida in alcuni casi.
Quando l’apparecchio TEO è consigliato? Lo scopriamo subito.
Quando si usa l’apparecchio con trazione extraorale
L’apparecchio con baffo viene usato soprattutto per correggere problemi di malocclusione, cioè quando i denti superiori e inferiori non si allineano bene. In generale, è utile nei casi di “seconda classe”, dove l’arcata superiore sporge troppo rispetto a quella inferiore, o quando c’è un’eccessiva crescita della mascella superiore. Questo tipo di apparecchio aiuta a “frenare” questa crescita o a spostare i denti e la mascella nella posizione giusta.
Spesso lo si consiglia ai bambini o ai ragazzi tra i 7 e i 14 anni, quando le ossa della bocca sono ancora in fase di sviluppo. In questa età, infatti, è più facile guidare la crescita delle mascelle e ottenere un buon risultato. Ad esempio, se un bambino ha una mascella superiore troppo pronunciata, il baffo può aiutare a controllarne lo sviluppo, favorendo un equilibrio con la mandibola ed a ottenere un profilo più armonico.
Negli adulti, invece, è meno comune, perché le ossa sono ormai formate, ma non è escluso del tutto: tutto dipende dal problema da risolvere e da cosa consiglia l’ortodontista dopo una visita. E qui entra in gioco un punto importante: non è una soluzione universale. Ogni caso è unico, e solo un dentista può dirti se è adatta a te o al tuo bambino: una visita specialistica è il primo passo per capirlo.