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Otturazioni in composito: cosa c'è da sapere

Cos'è l'otturazione in composito?

Le otturazioni in composito sono una delle soluzioni più comuni per risolvere problemi come la carie e danni traumatici ai denti (ad esempio fratture coronali).

Si concreta generalmente nelle seguenti fasi:

  • rimozione della carie, attraverso un’operazione di scavo ed asportazione del tessuto dentale danneggiato;
  • apposizione sul sito ripulito di uno specifico materiale biocompatibile (in genere composito) secondo un preciso protocollo adesivo (solo in caso di otturazione con composito o ceramica).

Particolarmente apprezzato per la sua capacità di mimetizzarsi con il colore naturale dei denti, il composito rende il trattamento discreto ed estetico.

Infatti, è un materiale resinoso che può essere modellato per adattarsi perfettamente alla forma e al colore del dente: proprio per questa sua caratteristica, l’otturazione in composito è spesso usata anche sui denti anteriori.

Approfondiamo ora le caratteristiche delle otturazioni realizzate con questo materiale, quanto durano, e come il dentista può aiutarti a scegliere la soluzione migliore per il tuo caso specifico.

I vantaggi delle otturazioni in composito

  1. Estetica naturale: una delle principali ragioni per scegliere il composito è la sua capacità di integrarsi perfettamente con il colore naturale del dente. La resina composita può essere modellata e stratificata per mimare l’aspetto dei denti vicini, ottenendo così un risultato naturale.
  2. Versatilità: le otturazioni in composito sono utilizzabili in molti casi, dai denti anteriori, dove l’aspetto estetico è cruciale, ai denti posteriori, dove risulta fondamentale anche la resistenza alle forze masticatorie.
  3. Conservazione del dente naturale: le otturazioni in composito richiedono una quantità minima di preparazione del dente, con una maggiore preservazione di tessuto dentale naturale rispetto ad altre soluzioni, come l’amalgama (ad oggi tendenzialmente materiale non più utilizzato) o la ceramica.
  4. Adesione diretta: il composito si adatta direttamente alla superficie del dente, creando, attraverso uno specifico protocollo adesivo e con l’ausilio della diga, un sigillo con la cavità dentale, riducendo il rischio di infiltrazioni e carie future.

Svantaggi delle otturazioni in composito

Tuttavia, le otturazioni in composito non sono prive di limitazioni.

  1. La loro durata, pur essendo generalmente buona, può essere inferiore a quella di altre soluzioni, come l’amalgama o la ceramica, soprattutto nei denti posteriori dove le forze masticatorie sono più elevate, quindi non è sempre la scelta ideale per i denti che subiscono sollecitazioni forti (ad esempio nei pazienti affetti da parafunzioni come bruxismo o serramento).
  2. Inoltre, nel tempo il composito può pigmentarsi (dipende molto dalle abitudini alimentari e viziate del paziente tipo uso abbondante di caffè, tè, fumo di sigaretta).

Quanto dura un'otturazione in composito?

Una delle domande più comuni che viene rivolta ai dentisti molto spesso è: “Quanto dura un’otturazione in composito?” In genere, la durata può variare tra i 5 e i 10 anni, a seconda della posizione dell’otturazione, delle abitudini di igiene orale domiciliare, abitudini viziate e di altri fattori (come parafunzione).

In ogni caso, se hai bisogno di sostituire un’otturazione o se noti segni di usura, il tuo dentista saprà consigliarti sul momento migliore per intervenire.

Le differenze tra composito, amalgama e ceramica

Quando si parla di otturazioni dentali, esistono diverse opzioni tra cui il dentista può scegliere. Le otturazioni in composito, in particolare, sono molto richieste per la loro estetica naturale, ma ci sono altri materiali altrettanto validi, come l’amalgama e la ceramica utilizzati in ambito riabilitativo protesico.
Vediamo insieme le principali differenze tra questi materiali e quando è consigliabile utilizzarli.

1. Composito

Come abbiamo visto, il composito è un materiale resinoso che si modella facilmente e si adatta perfettamente alla forma e al colore del dente. Può subire correzioni da parte del dentista durante la fase di rifinitura sia nei restauri diretti che indiretti. È resistente, ma non altrettanto durevole come altri materiali, specialmente nelle zone a elevato stress masticatorio. Tuttavia, il composito offre un risultato estetico molto naturale e consente un’otturazione discreta e ben integrata nel sorriso con costi contenuti.

2. Amalgama

L’amalgama è un materiale tradizionale, noto per la sua resistenza. Si tratta di una lega metallica composta da argento, mercurio e altri metalli, ed è stata utilizzata per anni per trattamenti nei denti posteriori, dove la forza di masticazione è maggiore. Sebbene l’amalgama sia estremamente durevole, presenta un forte svantaggio estetico, poiché ha un colore metallico argentato che può risultare visibile. In più, a causa della sua composizione, il suo utilizzo è stato sconsigliato per i potenziali rischi legati al mercurio (nelle fasi di applicazione e rimozione dello stesso materiale).
Considerando invece i materiali che non vengono modellati direttamente dal dentista in poltrona, ma che vengono utilizzati per i restauri indiretti o intarsi, cioè creati dal laboratorio odontotecnico, sono o il composito o la ceramica.

3. Ceramica

Materiale con ottima resa estetica infatti si avvicina molto al colore naturale dei denti. Durevole e resistente, è un materiale adeguato anche per i denti posteriori, dove la pressione masticatoria è più elevata.
La ceramica è meno suscettibile al cambiamento di colore nel tempo rispetto al composito ( ottima stabilità cromatica e dimensionale), ma tende a essere più fragile in caso di trauma diretto. Inoltre, gli intarsi in ceramica possono richiedere una lavorazione più complessa e un numero maggiore di visite rispetto all’otturazione eseguita direttamente dal dentista in poltrona. I costi in generale sono più elevati.

Quale materiale dunque preferire?

In conclusione, la scelta del materiale per l’otturazione dipende da diversi fattori, tra cui la posizione del dente, l’intensità delle forze masticatorie, l’estetica e la durata che si desidera ottenere.

In generale, il dentista saprà consigliarti la soluzione più adatta alla tua situazione clinica.

Dott.ssa Martina Martelli, DentalPro

Dott.ssa Martina Martelli

Sono un medico odontoiatra, laureata presso l’Università degli Studi di Pavia nel 2018. Collaboro con il gruppo DentalPro da oltre due anni.
Mi occupo principalmente di conservativa ed endodonzia, le mie più grandi passioni.

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